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Intenti di Rendering
Gabriele Danesi Fine Art Factory
Pubblicato da Gabriele Danesi in Gestione del Colore · Mercoledì 07 Nov 2012
Tags: intentorenderingcolorimetricopercettivo

GLI INTENTI DI RENDERING E LE LORO DIFFERENZE
Cerchiamo di capire in questa guida cosa sono gli Intenti di Rendering e quali caratteristiche li contraddistinguono.

INTENTO DI RENDERING: DEFINIZIONE
L’ Intento di Rendering è un algoritmo matematico che (durante una conversione colore) consente di portare all’interno del Gamut di destinazione eventuali colori fuori gamma.

INTENTO DI RENDERING COLORIMETRICO
Algoritmo: I colori riproducibili vengono riprodotti così come sono; i colori fuori gamma vengono approssimati al colore "più vicino", ossia al bordo del gamut di destinazione (risulteranno perciò desaturati ed eventualmente schiariti o scuriti).



Esistono 3 tipi di Intenti di Rendering Colorimetrici:

- Colorimetrico Assoluto (esegue l'algoritmo descritto e non effettua controlli sull'eventuale differenza del punto di nero e del punto di bianco dei due profili)
- Colorimetrico Relativo (esegue l'algoritmo descritto ed adegua il punto di bianco a quello del profilo di destinazione)
- Colorimetrico Relativo con Compensazione del Punto Nero (esegue l'algoritmo descritto ed adegua il punto di bianco e il punto di nero a quelli del profilo di destinazione)

INTENTO DI RENDERING NON COLORIMETRICO
Algoritmo: tutti i colori mantengono le loro posizioni relative. Vengono alterati sia i colori fuori gamma che quelli non fuori gamma tramite un algoritmo che esegue una specie di "contrazione" (o "espansione") allo scopo di far rientrare tutti i colori nel gamut di destinazione.



Esistono 2 tipi di Intenti di Rendering Non Colorimetrici:

- Intento Percettivo (cerca di mantenere la tinta del colore a discapito di luminosità e saturazione).
- Intento di Saturazione (cerca di mantenere la saturazione, a discapito di luminosità e tinta).

DIFFERENZE TRA INTENTI DI RENDERING COLORIMETRICI E NON COLORIMETRICI
Intento colorimetrico:
- Vantaggio: I colori non fuori gamma sono riprodotti fedelmente.
- Svantaggio: Possono apparire posterizzazioni, disuniformità di colori, zone tagliate.

Intento non colorimetrico:
- Vantaggio: I colori sono riprodotti uniformemente, con continuità, mantenendo, per così dire, i rapporti cromatici.
- Svantaggio: Nessun colore è riprodotto fedelmente.

INTENTI DI RENDERING USATI IN FOTOGRAFIA
Quando si devono eseguire delle conversioni colore, gli intenti di rendering adatti per la trattazione di immagini fotografiche sono: Colorimetrico Relativo (con comp. punto nero) e Percettivo. Il Colorimetrcio relativo si userà principalmente nei casi in cui ci sono pochi colori che vanno fuori gamma; il Percettivo si userà principalmente nei casi in cui un elevato quantitativo di colori va fuori gamma.


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Gabriele Danesi
Lunedì 05 Giu 2017
Grazie del commento, Giacomo. Per rispondere al tuo questito, penso sia necessario fare un minimo di chiarezza sulla "compensazione del punto di nero":

- Nell'intento di rendering colorimetrico tale funzione non è implementata a livello di profilo ICC, dunque se la vuoi utilizzare va spuntata l'apposita casella. In effetti "Intento relativo" e "Intento relativo con comp. del punto di nero" si possono considerare come 2 intenti separati proprio per tale motivo.

- Nell'intento percettivo, invece, la compensazione del punto di nero viene di solito già effettuata in maniera intrinseca dall'intento stesso. Per cui, in questi casi, attivarlo o no non produce alcuna differenza. Però questa compensazione intrinseca potrebbe anche non agire: ciò dipende da come viene implementato il profilo ICC dal programma che crea il profilo. Questo è il motivo per cui alcuni software (come Photoshop) offrono la possibilità si spuntare la compensazione del punto di nero anche nel caso di intento percettivo. Diciamo che spuntandola siamo sicuri che la compensazione del punto di nero venga sempre effettuata. Da questo punto di vista, quindi, è sempre meglio attivarla.

Gabriele Danesi
Giacomo Ciolfi
Sabato 03 Giu 2017
Buonasera Gentile GD studio,

mi chiamo Giacomo Ciolfi, sto studiando i flussi di lavoro per la stampa fotografica fineart e facendo delle ricerche in rete sull'utilizzo degli intenti di rendering durante le conversioni colore sono capitato sul vostro sito.
Leggendo anche altri articoli non si capisce bene anche perché non c'è una regola, ma se con l'intento percettivo è consigliabile utilizzare la compensazione del punto di nero oppure no e se si in quale caso: stampe a colori o bn?
Alcuni articoli suggeriscono in stampe bn di utilizzare sempre l'intento percettivo SENZA compensazione del punto di nero, anche nel vostro articolo la questione non è molto chiara così come i consigli che da Epson rispetto alla pratica effettiva di stampa.
Cosa ne pensate a riguardo?
Grazie della disponibilità e della cortesia.
Distinti saluti

Giacomo Ciolfi
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